L'autismo, chiamato originariamente Sindrome di Kanner, è considerato dalla comunità scientifica internazionale un disturbo che interessa la funzione cerebrale; la persona affetta da tale patologia mostra una marcata diminuzione dell'integrazione sociale e della comunicazione. Attualmente risultano ancora sconosciute le cause di tale manifestazione.
Più precisamente, data la varietà di sintomatologie e la complessità nel fornirne una definizione clinica coerente e unitaria, è recentemente invalso l'uso di parlare, più correttamente, di Disturbi dello Spettro Autistico (DSA o, in inglese, ASD, Autistic Spectrum Disorders).
A livello di classificazione nosografica, nel DSM-IV è considerato rientrare nella categoria clinica dei "Disturbi Pervasivi dello Sviluppo", cui appartengono, fra le varie altre sindromi, anche la sindrome di Asperger, la sindrome di Rett e il Disturbo disintegrativo dell'infanzia.

Sintomatologia
Normalmente i sintomi
si manifestano come un ritiro autistico (nel senso
di comportamenti notevolmente anomali e non sempre comprensibili, a
causa dei quali la persona si trova esposta a un alto rischio di
isolamento sociale), dovuto a gravi alterazioni nelle aree funzionali
descritte qui di seguito:
Immaginazione o repertorio di interessi
Comunicazione verbale e non verbale:
Circa il 50% dei
soggetti con autismo non acquisisce, o molto limitatamente, capacità
di espressione mediante canale verbale tuttavia studi
longitudinali, più recenti, individuano una percentuale inferiore al
20%. I soggetti che sono in grado di utilizzare il linguaggio si
esprimono in molte occasioni in modo bizzarro; spesso ripetono
parole, suoni o frasi sentite pronunciare (ecolalia). L'ecolalia può
essere immediata (ripetizione
di parole o frasi subito dopo l'ascolto), oppure
ecolalia differita (ripetizione
a distanza di tempo di frasi o parole sentite in precedenza).Anche se
le capacità imitative sono integre, queste persone spesso hanno
notevoli difficoltà a impiegare i nuovi apprendimenti in modo
costruttivo a situazioni diverse da quelle che li hanno generati in
prima istanza.
Un tentativo di
migliorare la comunicazione per i soggetti con disturbi dello spettro
autistico è stato fatto con l'introduzione della comunicazione
facilitata.
Comunicazione
facilitata è
un termine della robotica applicata
a beneficio dei portatori di handicap ed
indica una procedura attraverso la quale un individuo incapace di
espressione verbale autonoma viene supportato da un altro individuo,
detto facilitatore, nell'uso di una tastiera o
di un altro dispositivo che permetta la digitazione di lettere
La
comunicazione facilitata è stata utilizzata con soggetti con
disturbi dello spettro autistico e con altre disabilità dello
sviluppo nella convinzione che attraverso questa procedura capacità
cognitive e comunicative latenti possano esprimersi.
La
ricerca scientifica ha ripetutamente dimostrato che la comunicazione
facilitata è una tecnica priva di validità scientifica per
individui con autismo.
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